It
22.04.2017 - 13.08.2017

It è la tredicesima mostra ospitata nell’ex scuola d’infanzia di Bruzella, sede della Fondazione Rolla. Le fotografie appartengono alla collezione privata di Rosella e Philip Rolla.

La mostra, composta da ventisei fotografie, è stata ispirata dagli scritti di John Szarkowski, in particolare dal suo libro L’occhio del fotografo.

I fotografi selezionati rappresentano frammenti di realtà in modo non puramente descrittivo, dando a soggetti inanimati una nuova visione, tutt’altro che banale.

Gli autori esposti sono: Harry Callahan, Hans Finsler, Arvid Gutschow, Ruth Hallensleben, Charles Harry Jones, Peter Keetman, Hannes Meyer, Irving Penn, Albert Renger-Patzsch, Luciano Rigolini, Thomas Ruff, Aaron Siskind, Franco Vimercati.

Charles Jones
Turnip, 1900 ca
vintage gold toned gelatin silver print
16.5 x 22 cm

CATALOGO
OPERE
ARTISTI
Harry Callahan

Considerato un grande innovatore della fotografia americana moderna, Callahan inizio a fotografare nel 1938 da autodidatta. Nel 1936 venne nominato da László Moholy-Nagy per insegnare fotografia al Institute of Design di Chicago. Nel 1961 si trasferisce a Rhode Island per istituire un programma di fotografia presso la Rhode Island School of Design, fino al suo ritiro nel 1977.
Hans Finsler

Nato in Germania da una famiglia di origine svizzera, dopo gli studi in Architettura e Storia dell’Arte a Stoccarda e Monaco di Baviera, diventa docente presso la scuola di arti applicate di Halle. Partecipa alle principali avanguardie artistiche del periodo della Repubblica di Weimar, trasferendosi nel 1932 a Zurigo, dove si divide tra insegnamento alla scuola di arti applicate (Kunstgewerbeschule) e attività professionale. Alle sue lezioni si sono formati i maggiori fotografi svizzeri del dopoguerra: Werner Bischof, René Burri, Peter W. Häberlin, Ernst Scheidegger, Emil Schulthess ed Anita Niesz. Nel 2006, un’importante esposizione monografica al Museum für Gestaltung di Zurigo, ha sottolineato il suo fondamentale ruolo nella costruzione della cultura visiva svizzera.
Ruth Hallensleben

Tra il 1931 e il 1934 trova impiego come praticante presso Elsbeth Gropp, famosa fotografa ritrattista e paesaggista. Nel 1934 apre il suo studio. Dopo una iniziale formazione di ritrattista, si dedica alla fotografia industriale. Il suo lavoro, oltre che visione poetica e prova tecnica, è una testimonianza del periodo storico in cui ha vissuto, la Germania del XX secolo. Poco spazio è lasciato all’individualismo, in nome di una visione più globale. Nel 1945, nel timore che gli alleati confischino la sua attrezzatura fotografica e l’archivio, seppellisce in tre casse tutto il materiale nel bosco di Wiehl. Dopo tre anni, due delle tre casse sotterrate sono intatte e lei può ricominciare la sua attività di fotografa.

Charles Harry Jones

Sebbene il padre fosse un maestro macellaio, Charles Harry Jones divenne giardiniere. A partire dagli anni Novanta del XIX secolo lavorò in diverse tenute private in Inghilterra. Come fotografo, Jones si distinse per la documentazione dei frutti del suo lavoro di giardiniere. Jones offrì i suoi servizi di fotografo anche ad altri giardinieri, ma il suo lavoro era in gran parte sconosciuto persino alla sua famiglia, fino a quando le stampe fotografiche furono scoperte per caso nel 1981. Sean Sexton trovò una valigia contenente centinaia di stampe di ortaggi, frutta e fiori in un mercato dell'antiquariato di Londra.
Peter Keetman

Nato in una famiglia molto benestante, si appassiona all'arte della fotografia fin dalla giovane età, grazie al padre Alfred Keetman, direttore di banca. Dal 1935 al 1937 frequenta la Bayerische Staatslehranstalt für Lichtbildwesen (in seguito chiamata Staatliche Fachakademie für Fotodesign) a Münch. Dopo la laurea diventa assistente della fotografa industriale e ritrattista Gertrud Hesse a Duisburg e del fotografo industriale Carl Heinz Schmeck ad Aquisgrana. Nel 1949 Keetman fu membro fondatore del gruppo fotografico d'avanguardia fotoform e svolse un ruolo decisivo nel determinare la direzione che prese la cosiddetta fotografia soggettiva.
Hannes Meyer

Hannes Meyer è stato un architetto svizzero, esponente dell'ala più politicizzata e funzionalista del Movimento Moderno. Fu direttore del Bauhaus ed è ricordato soprattutto per il progetto della Petersschule di Basilea e per quello per il concorso per la sede della Società delle Nazioni a Ginevra.

Irving Penn

Cresce in una famiglia di origini ebree e russe ed era il fratello minore del celebre regista Arthur Penn. A diciotto anni, si iscrive al corso di disegno, pittura, grafica e arti industriali presso il Philadelphia Museum School of Industrial Art. Per quattro anni segue il corso tenuto da Alexey Brodovitch, capo redattore di "Harper's Bazar Magazine". Nel 1938 riusce a lavorare come art director allo Junior League Magazine. A venticinque anni lascia il lavoro e parte per il Messico dove inizia a dipingere con l'obiettivo di diventare un pittore. Qui Penn viaggia molto e si innamora dei paesaggi del Sud America, è proprio in questo frangente si avvicina alla fotografia.
Albert Renger-Patzsch

Inizia a fotografare all’età di dodici anni. Dopo il servizio militare durante la prima guerra mondiale, studia chimica al Dresden Technical College. Nei primi anni del 1920 lavora come fotografo per il Chicago Tribune, prima di diventare un libero professionista. Nominato professore e capo del dipartimento di fotografia pittorica della Folkwangschule di Essen, lascia la carica dopo soli due semestri a causa della oppressione nazista. Albert Renger-Patzsch è considerato una delle più importanti figure della fotografia della Nuova Oggettività.
Luciano Rigolini

Ha studiato cinema all'Università di Parigi VIII. All'inizio degli anni '90 ha attirato l'attenzione internazionale con i suoi Paesaggi urbani. Nel 1995 è entrato a far parte del dipartimento dedicato ai documentari del canale televisivo europeo Arte a Parigi, dove è stato responsabile dello sviluppo creativo di film d'autore fino al 2015. Dal 2002 lavora con la fotografia esclusivamente attraverso l'appropriazione e la rilettura di immagini amatoriali e documenti industriali. Ha pubblicato diversi libri d'autore. Vive a Lugano, Svizzera.
Thomas Ruff

È un fotografo tedesco che vive e lavora a Düsseldorf. È stato descritto come "un maestro delle immagini modificate e reimmaginate". Nell'estate del 1974, Ruff acquista la sua prima macchina fotografica e, dopo aver frequentato un corso serale sulle tecniche di base della fotografia, inizia a sperimentare, realizzando scatti simili a quelli che aveva visto in molte riviste di fotografia amatoriale. Durante gli studi a Düsseldorf e ispirato dalle lezioni di Benjamin HD Buchloh, Ruff sviluppa il suo metodo di fotografia seriale concettuale. Ruff iniziò a fotografare paesaggi, ma mentre era ancora studente passò agli interni di abitazioni tedesche, con caratteristiche tipiche degli anni Cinquanta-Settanta. Seguono vedute simili di edifici e ritratti di amici e conoscenti della scena artistica e musicale di Düsseldorf, inizialmente in piccoli formati. Ruff ha studiato fotografia dal 1977 al 1985 con Bernd e Hilla Becher presso la Kunstakademie Düsseldorf (Accademia d'Arte di Düsseldorf).
Aaron Siskind

È cresciuto nel Lower East Side di New York. Poco dopo essersi laureato al City College, è diventato insegnante di inglese in una scuola pubblica e ha esercitato la professione per 25 anni. Ha iniziato a fotografare quando ha ricevuto una macchina fotografica come regalo di nozze e ha iniziato a scattare foto durante la luna di miele. All'inizio della sua carriera, negli anni '30, è stato membro della New York Photo League, dove ha prodotto diverse serie di immagini significative dal punto di vista sociale. In seguito si concentra sui dettagli delle cose, presentati come superfici piatte per creare una nuova immagine indipendente dal soggetto originale. È stato strettamente coinvolto, se non addirittura parte, del movimento espressionista astratto e ha stretto amicizia con il pittore Franz Kline.
Franco Vimercati

Dopo una formazione da pittore all’Accademia di Brera, si avvicina con cautela alla fotografia, che impara a conoscere in maniera empirica. Dai primi esperimenti fotografici del 1968, una sequenza di immagini relative allo stesso oggetto, emerge subito l’idea di serialità, che caratterizzerà nel tempo i suoi lavori. Durante i suoi quasi quarant’anni di attività, Vimercati sceglie di rappresentare pochi oggetti appartenenti per lo più alla sua vita quotidiana, come un ferro da stiro, un barattolo, un bicchiere, una zuppiera, una bottiglia... Tutti soggetti semplici, che sono, però, all’origine di una riflessione profonda sul senso della visione e della percezione, e soprattutto sul significato del gesto fotografico.