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COLLEZIONISMO

Collezionare opere d’arte, in particolare di artisti minimalisti americani, e fotografie è un’attività che Philip Rolla coltiva da decenni con grande soddisfazione, soddisfazione sua e di sua moglie Rosella. La vicinanza con questi artisti ha avuto sempre una grande influenza anche sul modo di concepire il suo lavoro. Le prime due opere acquistate insieme alla moglie Rosella, dopo quelle degli amici ticinesi Pierino Selmoni e Flavio Paolucci negli anni Settanta, sono un piccolo quadro rettangolare con un parallelepipedo sdraiato di Sol LeWitt, e una sorta di libro sfogliabile di Robert Rauschenberg, un’autentica “Bibbia” per Phil. L’interesse per la fotografia giunge poco dopo, all’inizio degli anni Duemila. E per primi entrano in casa, a breve distanza di tempo, un’immagine di un bagno di un’abitazione di Mies Van Der Rohe scattata dal fotografo tedesco Thomas Ruff e un orizzonte marino del giapponese Hiroshi Sugimoto.

Da una parte la razionalità delle linee architettoniche, dall’altra la poesia: è evidente fin dall’inizio la direzione intrapresa nel collezionare fotografie. Nel 2010 Rosella e Philip costituiscono la Fondazione Rolla. Ad oggi l’archivio della collezione dispone di un migliaio circa di opere fotografiche. I Rolla hanno costituito la loro collezione con acume e sensibilità, anche grazie alla frequentazione di amici esperti come i fotografi Pino Musi e Luciano Rigolini e i galleristi di Chiasso Daniela e Guido Giudici. Sul fronte degli acquisti di opere d’arte, fondamentale è stato l’incontro con l’art dealer di New York Glenn Dranoff. Vero motore, tuttavia, anche in questo caso, resta l’incredibile intuito di Phil, che unito a quello della moglie, negli anni, ha fatto riunire in casa decine di pezzi straordinari firmati da nomi prestigiosi come quelli, per citarne alcuni, di Walter De Maria, Donald Judd, Sol LeWitt, Dan Flavin, Lawrence Carroll.

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Hiroshi Sugimoto
Stadium Drive-In, Orange, 1993
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